Ethos – Desiderio – Legge

ETHOS - DESIDERIO - LEGGE

Una tendenza della società attuale sia in Italia, sia nei paesi tecnologicamente avanzati è quella di scambiare per diritti i propri desideri con la conseguenza di una dilatazione dell’idea del diritto. La tradizione ha legato il tema dei diritti prima alla natura umana con una netta differenziazione rispetto ai desideri, poi alle acquisizioni storiche che hanno assunto carattere assiologico legittimando, almeno in parte, desideri diffusi.

La crescente consapevolezza del fatto che tutte le persone siano soggetti attivi nella società ha indotto a parlare non solo del diritto a vivere, ad essere sani, a scegliere i proprio orientamenti di vita, ma anche ad associarsi, ad esprimersi e a contribuire all’organizzazione della vita sociale. Il nesso tra diritti e libertà, diventato particolarmente stretto, si è collegato alla variazione del concetto di persona, intesa sempre più come individuo. Così è cambiata la concezione della legge, chiamata a rispondere alle aspirazioni dei cittadini. Le stesse costituzioni sono spinte verso modifiche che tengano conto dell’ethos in rapido mutamento. Da un lato il desiderio rappresenta fin dalle origini uno stimolo alla formulazione e al riconoscimento dei diritti, dall’altro c’è il rischio di uno scollamento tra diritti ed etica e che si faccia coincidere il valore fondante della persona con l’opinione della maggioranza, spesso manipolata dai media.

La problematica è affrontata a partire dall’antropologia culturale (Roberto Malighetti), dalla psicanalisi (Graziano De Giorgio), dalla psicoterapia degli adolescenti (Paola Scalari), dalla letteratura (Gabrio Forti su Franz Kafka), dalla filosofia antica (Salvatore Natoli), dalla giurisprudenza (Gregorio Gitti, Gabriele Della Morte, Luigi Ferrajoli).


Gregorio Gitti – Il rapporto tra desiderio e diritto

Relatore: Gregorio Gitti

Come tale, il desiderio non appartiene alla sfera del diritto. Tuttavia il diritto è un metalinguaggio che filtra la realtà. In questa azione quello che più chiaramente compare è il motivo che talvolta può diventare giuridicamente rilevante, come nel caso contemplato dall’art. 1345 del Codice Civile, quando in un contratto il motivo condiviso dai contraenti è illegittimo. Questa fattispecie apre una finestra sull’importanza del motivo come motore effettivo dei contraenti.

Formazione del soggetto e terapia del desiderio. Attualità della filosofia antica?

Relatore: Salvatore Natoli

Il desiderio è metamorfosi della potenza. Questa non è mai ferma: o si espande o decresce. Parlando di Dio Spinoza afferma: «posse existere potentia est». L’esistenza dipende dalla potenza, da quella che Aristotele chiama e)ne/rgeia e Spinoza conatus. A questo concetto si ispirano anche Leibniz con le monadi come centri di forza e Freud con la libido.

Sulla possibilità di una “carta dei diritti universali”

Relatore: Gabriele Della Morte

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a Parigi il 10 dicembre 1948, non fu così universale come ci si aspetterebbe. Anzitutto non ebbe il consenso di tutti i paesi, bensì alcuni come Arabia Saudita, Sudafrica, URSS e altri si astennero. Inoltre, come fu osservato dal rappresentante cinese, non teneva in debito conto la cultura orientale. I 30 articoli di cui è composta, pur risentendo in modo preponderante della tradizione occidentale (al centro è posto l’individuo, non la comunità: prova ne sia la mancanza di riferimenti all’autodeterminazione dei popoli), registrano tre principali influenze: il giusnaturalismo (si avverte per esempio l’incipit del “Contratto sociale” di Rousseau), il socialismo e il nazionalismo.