Roberto Fiori - L’uomo, il sacro e il diritto
Relatore Roberto Fiori
Nel pensiero occidentale contemporaneo, la sfera del sacro e quella del diritto sono separate. Questa separazione è dovuta a diversi fattori. Nell’àmbito del diritto, a una concezione positivistica emersa soprattutto nel XIX secolo, che individua il giuridico in ciò che promana dalla volontà del legislatore.
Nell’ambito della religione cristiana, a una prospettiva universale che si alimenta a valori non circoscritti alle singole comunità politiche, con gli ordinamenti delle quali può addirittura entrare in conflitto. Il fatto che anche le regole religiose siano ricondotte a un ordinamento positivo, in quanto promanano dalla volontà divina rivelata, rende coerente il modello ma per altri versi giustifica la separazione. L’esperienza antica – e in particolare quella dell’antica Roma – offre un modello diverso: il diritto coincide con la realtà, e poiché della realtà fanno parte non solo gli uomini ma anche gli dèi, anche questi ultimi sono membri della comunità e sono soggetti al diritto. Tanto il diritto quanto la religione sono infatti concepiti come mezzi di appropriazione della realtà e – soprattutto in età arcaica – sono gestiti dai medesimi soggetti, ossia i sacerdoti, secondo un modello di probabile ascendenza indoeuropea. Per quanto lontana da noi, è a questa rappresentazione del giuridico e del sacro che si deve la costruzione del diritto come scienza.