Pier Davide Guenzi - Etica del mercato o etica per il mercato?

L’etica in rapporto all’economia quale funzione può assolvere? Deve limitarsi a correggere a posteriori la logica del mercato? Oppure essere al servizio dell’economia per migliorare la reputazione di un’azienda? In entrambe le prospettive manca la complessità di un confronto realistico che si costruisce con il tempo e con solido dialogo tra discipline. Pier Davide Guenzi, professore ordinario di Teologia morale del matrimonio e della famiglia presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, traccia un affascinante percorso tra etica del mercato ed etica per il mercato, mostrando come il tema della responsabilità, che non si sazia solamente di schemi normativi, possa giocare un ruolo fondamentale. Questa conferenza conclude il percorso “Economia e tecnologia. Causa o rimedio delle disuguaglianze?”, che ci ha accompagnati per l’anno 2023-2024, con la speranza di aver partecipato al dibattito pubblico offrendo proposte significative. L’impegno dell’Accademia Cattolica per riflettere insieme su temi attuali proseguirà cercando di rispondere alla domanda: “Verso un nuovo ordine mondiale?”. Come stanno cambiando gli assetti globali? Arrivederci a ottobre 2024!

In “Economics still needs philosophy” Martha Nussbaum afferma: «Gli economisti tendono a considerare i filosofi come termiti che rosicchiano la struttura portante di una bella casa, pensando inoltre, per darsi forza, che le obiezioni sollevate dai filosofi siano semplici banalità o che siano mediate da un pensiero conservatore, quando non ispirato da una prospettiva religiosa». Da una parte gli economisti credono di poter far a meno di una visione etica e dall’altra i filosofi osservano con supponenza gli approcci del mercato. Il dialogo resta difficile e fatica a procedere. Come dovrebbe svolgersi questo dialogo? Stefano Zamagni ritiene che un modello efficace non sia ancora stato impostato. Non si cerca una sovrapposizione di categorie o linguaggi, ma si vorrebbe uscire anche da uno schema di subordinazione di una disciplina all’altra. A grandi linee sono presenti vari modelli o approcci riguardo al rapporto tra etica e mercato. Con l’idea di “etica per il mercato” si intende un modo di agire a posteriori, una sorta di etica correttiva, che cerca di porre dei limiti alla tensione al profitto, correndo però il rischio di non interrogarsi sufficientemente sulla razionalità soggiacente all’operare economico. Gianni Manzone scrive che nel cosiddetto “modello dell’etica correttiva” non avviene un autentico dialogo tra le discipline ma il compito dell’etica resta quello di limitare l’economia senza un vicendevole confronto che sarebbe strutturalmente utile a modificare i meccanismi all’origine. Sempre nella prospettiva dell’etica per il mercato, si è sviluppato un altro tipo di modello denominato “etica funzionale”. Secondo questa prospettiva l’etica permette all’economia di funzionare meglio. Presentare la propria azienda con un Codice etico aiuta a migliorare la reputazione e a fidelizzare i clienti: l’etica diventa serva dell’economia. Il terzo modello si potrebbe definire: “etica comprensiva”. Quest’ultima visione cerca di trovare una medietà, una comunicazione reciproca che incentiva un dialogo tra saperi. La riflessione etica non si pone come limite né come ancella del mercato, ma nasce all’interno del panorama economico come riflessione critica verso il sistema. Non si tratta di un banale, e talvolta facile, correggere a posteriori, ma piuttosto di valorizzare una prospettiva a lungo termine, di fornire alternative sostenibili per il presente e proposte per il futuro. Dall’altro lato, l’economia si mostra capace di superare schemi di pensiero ristretti, per cui l’etica resta “una termite” fastidiosa. Nel modello comprensivo le attività economiche sono più di uno scambio di beni, diventano forme di relazione umana. Valori come la dignità della persona, la libertà e la giustizia sociale acquisiscono centralità. Anche la teologia negli ultimi anni si è rivelata capace di accostarsi all’economia con un approccio comprensivo e non banalmente moralistico, in particolare grazie alle riflessioni di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. L’uomo economico non è solo agente calcolante, ma cercatore di senso. È fondamentale considerare due aspetti dell’orizzonte economico: la crisi del capitalismo con l’imporsi del capitalismo finanziario e la logica di efficienza immediata che cerca risultati a breve termine a discapito di una visione sul futuro. Nel documento “Oeconomicae et pecuniariae quaestiones Considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario”, redatto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale nel 2018, emerge una lettura retrospettiva delle cause della crisi finanziaria del 2007-2008 e l’intenzione di non cadere negli stereotipi sulla radice egoistica dell’economia, che non porterebbero a un’autentica comprensione della realtà. Da una parte il principio di beneficenza non deve mai essere inteso in modo moralistico e astratto, dall’altro il benessere non può coincidere unicamente con l’efficienza, ma non può prescindere dallo sviluppo sociale. In quest’ottica è importante considerare la differenza strutturale che esiste tra “scambio” e “dono” e prendere consapevolezza dell’importanza di entrambi nel panorama dei rapporti tra gli esseri umani. Rispettare le regole schematiche che governano il mercato è necessario ma probabilmente non sufficiente se entra in gioco il concetto di responsabilità. La responsabilità non può limitarsi unicamente all’accountability, ovvero all’agire secondo le norme, ma deve interrogarci in quanto persone. Khalil Gibran nel “Profeta”, al capitolo intitolato “Il comprare e il vendere”, pone in bocca a un mercante le seguenti parole, forse oggi più che mai concrete e attuali: «E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno sia andato via a mani vuote, perché lo spirito supremo della terra non dormirà pacifico nel vento finché il bisogno dell’ultimo tra voi non sarà saziato».

Bibliografia:

  • Martha C. Nussbaum, Il valore aggiunto della filosofia. Tra etica ed economia, a cura di Oreste Tolone, Morcelliana, Brescia 2023
  • Stefano Zamagni,  Come civilizzare il mercato, il Mulino, Bologna 2019
  • Gianni Manzone, Teologia morale economica, Queriniana, Brescia 2016
  • Marcel Hénaff, Il prezzo della verità. Il dono, il denaro, la filosofia, Città Aperta, Troina (EN) 2006
  • Luigino Bruni, La pubblica felicità. Economia civile e political economy a confronto, Vita e Pensiero, Milano 2018
  • Luigino Bruni, Il capitalismo e il sacro, Avvenire - Vita e Pensiero, Milano 2020

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