Giuseppe Lupo - Il contributo della letteratura alla formazione del sentimento nazionale
Relatore Giuseppe Lupo
Un’importante serie di scrittori, da Foscolo a Manzoni, da Nievo a De Amicis ha accompagnato e favorito il Risorgimento italiano. Viceversa ci sono stati gli scrittori dell’anticanone risorgimentale, fra cui Verga, De Roberto, Pirandello, Tomasi di Lampedusa e Sciascia. Questi hanno negato la novità della storia.
Nel Novecento il tema dell'identità nazionale è stato declinato secondo le forme di una nazione priva di eroi e nel conflitto tra generazioni. Al Risorgimento si è collegata la Resistenza che ha cercato di correggerne il senso.
La letteratura italiana ha dovuto confrontarsi con la modernità come fattore generativo dell'identità nazionale. In gran parte essa ha assunto un atteggiamento critico verso la civiltà delle macchine. Perfino Pasolini e Calvino l’hanno rifiutata. Sugli scrittori ha agito una sorta di nostalgia per l’Arcadia, il rimpianto per l’età dell’oro, mai esistita. Forse hanno temuto per la loro posizione di privilegio.
Dopo gli anni di piombo gli intellettuali si sono ritirati dalla scena pubblica e si sono ripiegati sul privato.
Sarebbe stato necessario ispirarsi all’esempio di Vittorini che aveva lasciato Siracusa per comprendere la modernità della tecnica a Milano. Egli si era anche espresso a favore delle idee di Cattaneo, preoccupato di riconoscere e valorizzare le diversità.
La pubblicità e la televisione hanno unito la nazione. Naturalmente ci si potrebbe chiedere se questa unificazione abbia fornito solidi fondamenti all’identità nazionale.
Bibliografia
- Giuseppe Lupo, L’albero di stanze, Venezia, Marsilio 2015.
- Giuseppe Lupo, La letteratura al tempo di Adriano Olivetti, Roma, Edizioni di Comunità 2016.
- Giuseppe Lupo, Breve storia del mio silenzio, Venezia, Marsilio 2019.