Relatore: Roberto Celada Ballanti - Professore Ordinario di Filosofia Morale
Si può parlare di ritorno al moderno? Che cosa si intende per moderno? Tipica del moderno è la percezione costante della crisi, ma insieme anche lo sforzo per ricomporla. Sul piano strettamente religioso la crisi è stata provocata dalla pluralità di fedi fra loro incompatibili o incommensurabili. Tuttora ci troviamo in una simile situazione, caratterizzata non dalla profetizzata fine delle religioni, ma anzi da un loro eccesso, come ha illustrato Peter Berger. Perciò non è appropriato parlare di ritorno al moderno. Piuttosto continuiamo a trovarci in esso. Al problema della molteplicità di fedi e valori si è cercato e tuttora si cerca di rispondere creando una sintassi della convivenza e coesistenza.
Relatore: Damiano Palano - Professore Ordinario di Filosofia Politica Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche Università del Sacro Cuore Milano
Il concetto di democrazia, risalente alla Grecia antica più di duemila anni fa, comprende un complesso di istituzioni, valori ed esigenze che mutano nel corso dei tempi. Così si può dire che esso si modifichi costantemente. Nel Novecento, in seguito all’esperienza dei totalitarismi e della seconda guerra mondiale, esso è stato compreso e articolato in un modo particolare. Il modello di democrazia si può arricchire, ma anche impoverire. Papa Francesco in Grecia ha rilevato un arretramento della democrazia nei nostri giorni. In effetti si possono rilevare fenomeni che confermano il suo giudizio.
Relatore: Andrea Plebani
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha rappresentato sin dalla sua fondazione uno dei capisaldi attorno ai quali si è cercato di costruire un futuro chiamato a impedire il riproporsi delle atrocità che avevano segnato in maniera indelebile la prima metà del XX secolo. In tal senso essa è divenuta un punto di riferimento per intere generazioni, contribuendo al consolidamento di una fratellanza universale idealmente fondata sulla protezione di diritti e libertà considerati inalienabili.
Relatore: Giacomo Canobbio
La Dichiarazione di Abu Dhābi, sottoscritta il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, l’enciclica Fratelli tutti (3 ottobre 2020) e il viaggio di Papa Bergoglio in Iraq agli inizi di marzo 2021 sconfessano la teoria dello scontro di civiltà di Samuel P. Huntington (1996) e propongono un nuovo percorso fondato sulla fratellanza.