ANGELA MADESANI - L’identità ri-vista: le forme dell’autoritratto nell’arte contemporanea
Relatore Angela Madesani
Anzitutto merita di essere esaminato nell’ambito fotografico novecentesco il tema dell’autoritratto da Lisette Model a Diane Arbus a Richard Avedon, a Robert Mapplethorpe, al recente “caso Vivian Maier”. Si tratta in gran parte di donne che rivendicano il valore della loro identità femminile talora contestando la cultura dominante.
Basti ricordare Diane Arbus che, dopo aver ritratto in modo impietoso la middle class americana e con profonda empatia, persone in sofferenza si toglie la vita. Significativa è la funzione dello specchio o delle vetrine in cui ci si riflette. Il tema viene poi analizzato attraverso alcuni artisti delle avanguardie storiche del Novecento, dal Futurismo di Wanda Wulz al Surrealismo di Claude Cahun, Florence Henri, Dora Maar, Meret Oppenheim. Importante è la disposizione degli spazi. Si esaminano pure alcuni casi di artisti che, tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, hanno utilizzato la propria persona all’interno della propria opera da Andy Warhol, a Ugo Mulas delle “Verifiche” a Cioni Carpi, a Roman Opalka. In quest’ultimo è significativa la misura del tempo sulla sua figura durante quarant’anni. Infine si considerano alcune figure di artisti contemporanei che hanno fatto dell’autoritratto il tema portante della ricerca artistica: Lee Friedländer, Francesca Woodman, Elina Brotherus, Nan Goldin, Cindy Sherman, Yasumasa Morimura, Anna Di Prospero. Il rapporto con la natura si riscontra in molti, come per es. in Friedländer, diventato pianta o nella Woodman con le sue braccia nella corteccia. Anche il travestitismo è importante e finisce anche per suggerire le visitazioni di quadri classici come nella Brotherus e in Morimura. Il soggetto appare dunque comunicativo proprio per la sua enigmaticità resa anche attraverso una figura sfuocata (Mulas) o attraverso la propria ombra (Friedländer).
Bibliografia:
Angela Madesani, Storia della fotografia, Milano, Bruno Mondadori 2008