Alberto Oddenino - Privacy e nuove tecnologie
Relatore Alberto Oddenino
Con l’affermarsi delle nuove tecnologie la “privacy” ha acquistato un significato nuovo e più ampio diventando il banco di prova di altri diritti relativi alla persona. Si è imposta l’esigenza della protezione dei dati personali, intesi come tutte quelle informazioni riconducibili univocamente a una persona. Eppure il compito non è facile. Sta venendo meno infatti la distinzione fra pubblico e privato, come pure fra offline (realtà) e online (sfera virtuale dell’informazione).
Gli ambiti si compenetrano a tal punto che si può dire: noi siamo quello che risultiamo dalla profilazione su Internet. La nostra identità è in gran parte veicolata dalla nostra presenza online. Come ha spiegato Luciano Floridi, l’uso massivo dei dati plasma il mondo e le persone. I dati diventano il precipitato dell’umano. Prima di darci un servizio ci viene chiesta un’identificazione precisa e verificata. Paghiamo l’accesso all’informazione dando noi stessi. Siamo nel capitalismo di sorveglianza, giacché la circolazione dei beni è subalterna a quella dei dati. C’è un biografo in costante lavoro alle nostre spalle. Non si limita a descriverci, ma esercita un’attività predittiva formando intorno a noi una bolla nella quale vivere. Si tratta di una profezia che si autovvera facendo sì che la predizione sia prescrittiva, un aspetto che dovrebbe competere al diritto. In verità il governo degli algoritmi non è neutrale perché ha in sé obiettivi condizionati da finalità economiche. Le nuove tecnologie, da internet alla robotica all’intelligenza artificiale, hanno in sé regole. Rispetto ad esse gli stati nazionali e il diritto sono in posizione di debolezza. Inoltre l’Europa è rimasta in uno stato di inferiorità rispetto agli Stati Uniti. Per questo l’Unione europea ha emanato un nuovo Regolamento generale destinato a entrare in vigore nel maggio 2018 in tutti i suoi effetti anche sanzionatori, il GDPR (General Data Protection Regulation); tra le sue ricadute si può prevedere che contribuirà anche a riequilibrare i rapporti con gli Stati Uniti, Paese al quale appartengono i soggetti che sostanzialmente dominano internet. Le norme dell’UE sono più stringenti rispetto a quelle in vigore in altri Paesi, compresi gli USA. Prevedono che la loro applicazione sia non solo uniforme per i Paesi dell’Unione europea, ma anche che abbia validità extraterritoriale non limitandosi al territorio europeo, qualora siano implicati soggetti europei. Stabilisce, fra l’altro, anche il diritto alla rettifica e la conformità dei dati trattati agli obiettivi. È una scelta politica importante, anche se dobbiamo essere consapevoli del fatto che il diritto possa solo inseguire un fenomeno di grande impatto economico e sociale e che Floridi ha chiamato la quarta rivoluzione dopo quella di Copernico, Darwin e Freud.