Relazioni e connessioni nell' era dei Social
Paola Scalari domani per l’Accademia Cattolica
Domani, alle ore 18,00, nella sede dell’Accademia Cattolica, in via Gabriele Rosa, 30, Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta a Venezia, docente presso la Scuola di Specializzazione “COIRAG” di Milano e attiva nella collaborazione con l’Associazione “ARIELE Psicoterapia” di Brescia terrà la conferenza: “Social network e adolescenti: cambiamenti nell’immagine di sé”.
Quando, verso la fine del Quattrocento, Aldo Manuzio a Venezia inventò il libro tascabile, poteva solo presagire la rivoluzione culturale che avrebbe introdotto. Fino ad allora i grossi volumi in folio, difficilmente trasportabili, risiedevano nelle biblioteche ed erano circondati da un alone di sacralità. Non a caso Dante nel Paradiso paragonò la visione di Dio all’aprirsi di un volume “legato con amore” (XXXIII, 86). Era un sapere accessibile a pochi. Il libro tascabile invece favorì la diffusione della cultura e un cambiamento nelle stesse facoltà intellettuali: minore esercizio della memoria, incremento della riflessione solitaria, sviluppo della lettura silenziosa. Si moltiplicarono svariati generi di libri, non tutti di valore. Importante divenne la scelta individuale. Non sappiamo ancora se la rivoluzione introdotta da Internet e da Steve Jobs sia paragonabile a quella di Manuzio. In trent’anni il mondo dell’informazione è profondamente mutato: con un clic si ottengono notizie che prima richiedevano consultazioni di libri, di giornali ed enciclopedie, ci si mette in contatto con chi è all’altro capo del mondo, si trasmettono emozioni in tempo reale, si stabiliscono relazioni imprevedibili. Ancor più essenziale diventa però la selezione nella massa di dati e nella folla di persone che vogliono accedere alla nostra privacy. Come già nel Rinascimento anche in questo caso le forme di comunicazione incidono sulle facoltà mentali e sulla personalità. Al centro della trasformazione stanno gli adolescenti, immersi in plurime modalità di connessione relazionale. Come possono coltivare, accanto ai rapporti virtuali, più o meno labili, il sapere lentamente accumulato nei secoli dall’umanità? Come possono sviluppare, accanto alle connessioni analogiche e particolari, il sapere deduttivo e globale? Come possono mantenere, accanto agli scambi in rete, quella relazione introspettiva con sé che conferisce profondità e solidità? Destano clamore gli episodi in cui le intromissioni nella sfera privata degli adolescenti li mettono in crisi proprio nel momento in cui stanno configurando la propria identità. Sigmund Freud in uno scritto occasionale dal titolo: La psicologia del ginnasiale (1914), aveva spiegato come l’adolescente, nel forgiare l’immagine di sé, spostasse le proprie aspettative dalle figure genitoriali ad altri adulti, in particolare agli insegnanti, che avrebbero dovuto, in qualche modo, supplire ai limiti percepiti nei genitori. Oggi la situazione è molto più complessa: in rete molti maestri si presentano, mentre nella realtà gli adulti sembrano perdere autorevolezza in quanto “analfabeti digitali”. Quali conseguenze immaginare? Di tutto questo parlerà Paola Scalari, esperta di problematiche educative e familiari, insieme all’Associazione “Ariele Psicoterapia” e ad alcuni studenti del Liceo Calini.