J. Ratzinger - J. Habermas, Etica, religione e Stato liberale - a cura di M. Nicoletti, Morcelliana, Brescia 2008
Viviamo oggi in una società secolarizzata e pluralistica: la separazione fra politica e religione
trova la sua migliore espressione nella neutralità dello Stato liberale, resa necessaria da quello
che Rawls chiama il «fatto del pluralismo». “Pluralismo”, appunto, e non “pluralità”, perché il
moltiplicarsi dei soggetti culturali sul suolo nazionale genera un conflitto che richiede di
essere sanato con sempre più pressante urgenza. Come può una società pluralistica trovare i
legami necessari per reggersi; legami etici, sulla base dei quali strutturare una convivenza che
possa essere anche cooperazione per il raggiungimento del bene comune? Non è possibile
affidare la soluzione del problema alla sola religione: la riduzione della pratica religiosa, la
trasformazione della fede in una scelta fra le altre, la pluralità delle fedi fanno sì che la
circolarità tra etica e religione non sia più funzionale. Ma allora, che ruolo possono avere i
credenti in tale ricerca? Devono forse farsi da parte rinunciando definitivamente alla loro
incidenza sociale?
on Venerdì, 20 Gennaio 2012.
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Stranieri geografici, religiosi e culturali. Si è svolta seguendo questa triplice prospettiva, la tavola rotonda dal titolo: Religioni e convivenza civile: nuovi scenari per l’Italia tenutasi il 17 maggio 2011, presso l’alula Magna dell’Università Cattolica di Brescia, a conclusione del percorso del primo anno di attività dell’Accademia Cattolica.
Written by Giovanni Filoramo, Stefano Semplici, Alessandro Rosina
on Martedì, 17 Maggio 2011.
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Il seminario della Prof.ssa Emel Huber ha preso avvio dalla premessa fondamentale secondo la quale alla base del problema dell’integrazione c’è l’aspetto linguistico-culturale. Non c’è e non ci può essere integrazione senza conoscenza della lingua e della cultura del paese che accoglie.
on Domenica, 13 Marzo 2011.
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SUL PRINCIPIO DI LAICITÀ MODELLI A CONFRONTO
Il seminario del Prof. Alessandro Ferrari si è incentrato sul complesso principio di laicità,
offrendone una descrizione che ha preso le mosse dalla distinzione di tale principio in laicità
narrativa (discorso politico, filosofico, etico) e laicità del diritto che, di fatto, segna il
radicamento e l’ingresso del principio nel regolamento giuridico. Come è noto il modello
italiano e quello francese – l’uno scaturito dal Concordato, il secondo dalla legge di
separazione del 1905 – rappresentano laicità costituzionali di seconda generazione.
on Martedì, 30 Novembre 2010.
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