Fabrizio Turoldo - Disponibilità e indisponibilità della vita umana

Fabrizio Turoldo
Professore Ordinario di Filosofia Morale
Università Cà Foscari Venezia

Mercoledì 11 gennaio vi aspettiamo alle 18, in Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, via Trieste 17, per la conferenza dal titolo “Disponibilità e indisponibilità della vita”. Che cosa possiamo fare noi con la tecnica? Che cosa può fare la tecnica di noi? Il Prof. Fabrizio Turoldo, ordinario di filosofia morale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, affronterà la questione della disponibilità-indisponibilità della vita umana, oggi più che mai urgente e attuale.

Perché il problema della disponibilità-indisponibilità della vita umana si pone oggi, con tanta urgenza, drammaticità, e in modo così nuovo rispetto al passato? Forse perché oggi la medicina dispone di tecnologie che ci permettono di intervenire sulla vita come non era mai stato possibile fare in passato. Hans Jonas, infatti, diceva che oggi la domanda non è solo “ cosa possiamo fare noi con la tecnica?”, ma anche “ cosa può fare la tecnica di noi?”.

La vita è disponibile o indisponibile? Ma, innanzitutto, per chi essa può essere disponibile o indisponibile? Per il malato stesso, che richiede di porvi fine? Per la tecnica medica, che potrebbe essere tentata di prolungarla oltre un limite umanamente ragionevole?

I mezzi che sono a disposizione della tecnica medica talvolta possono sembrare sproporzionati e si possono configurare situazioni di accanimento terapeutico. Questo problema era già stato preso in esame da Pio XII, negli anni ‘50 del ‘900, attraverso i suoi Discorsi ai medici, dai quali emerge che eutanasia e accanimento terapeutico sono due facce della stessa medaglia. In entrambi i casi, infatti, si pretende di intervenire sulla vita, prolungandola indefinitamente o ponendole prematuramente fine e, dunque, rendendola sempre più disponibile all’agire umano. Il problema invece, oggi, sembra quello di rendere la morte più umana.

Il tema dell’indisponibilità della vita emerge anche da alcune disposizioni del Codice penale e del Codice civile italiano, che sono state recentemente prese in esame dalla Corte costituzionale, per stabilirne la compatibilità con il dettato costituzionale. Particolare attenzione, in questo senso, merita la sentenza relativa al caso Antoniani-Cappato.