Formazione del soggetto e terapia del desiderio. Attualità della filosofia antica?
Relatore: Salvatore Natoli
Agli antichi non si ritorna; da loro, caso mai, si riparte. Allora, non è del tutto un caso
se oggi si torna a parlare di “etica delle virtù”. Sembravano dimenticate, ma in una
società come la nostra, complessa, mobile, frammentata si sente più che mai il
bisogno di ritrovare una propria identità, di riconoscere quella degli altri. Avere cura
di sé e istaurare giuste relazioni con gli altri è l’unico modo per potersi ritrovare. Per
questo riaffiora, qua e là, un bisogno di virtù, quand’anche non dichiarato. E’,
infatti, possibile abitare il mondo senza fughe in un’improbabile trascendenza e
senza, tuttavia, deliri d’onnipotenza. Virtuoso è colui che sa cogliere le possibilità di
bene nelle condizioni date e che sa dare ad esse seguito, realizzarle, D’altra parte,
non esiste un albero della virtù e uno del vizio; si tratta di una stessa potenza - che è
poi, quella che noi stessi siamo – che si esplica come a virtù o vizio a seconda che sia
generativa o distruttiva del bene. E, in conseguenza, la felicità lungi dall’essere
premio della virtù, risiede, come è noto, nel suo stesso esercizio. Cosa che gli antichi
già praticavano e ritengo resti vera ancora per noi.
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | Mercoledì 11 Gennaio 2017 | 18:00 |
Luogo | Sede Accademia Cattolica |