L’Accademia Cattolica prosegue la riflessione su uomo e scienza

L’Accademia Cattolica prosegue la riflessione su uomo e scienza

Che cosa restadell’umano quando la scienza diventa unica fonte di sapere? Che cosa significa, nella vita delle persone comuni, il ritorno di un approccio naturalistico alla conoscenza? Queste le domande che animeranno i lavori dell’Accademia Cattolica di Brescia, che giovedì apre il nuovo anno con un incontro intitolato, appunto, «Il ritorno del naturalismo nella cultura contemporanea».

Di questo parlerà il professor Mario De Caro, docente dell’Università di Roma Tre, che sarà il primo del parterre di ospiti che contribuiranno al cammino di ricerca.

«Siamo ametà del secondo ciclo triennale - chiarisce la presidente dell’Accademia, Francesca Bazoli -. Il primo ciclo era incentrato sulla possibilità di una convivenza civile fra le religioni, a partire dalla loro analisi. Un confronto che ha avuto esiti di stringente attualità, quali la redazione del progetto, che a breve sarà presentato al sindaco e alla città, di un edificio multiculturale in piazza Mercato.

Questo secondo ciclo, apertosi lo scorso anno, sonda invece la figura dell’umano nella cultura contemporanea, analizzando la natura del sapere scientifico».

Naturale, quindi, coinvolgere nel percorso le università cittadine, Cattolica e Statale. «Principali poli culturali» - ha asserito la Bazoli -, insieme alla Cooperativa Cattolica Democratica di Cultura, presieduta da Alberto Franchi.

«Il programma - argomenta il direttore scientifico dell’Accademia, monsignor Giacomo Canobbio - è stato pensato come un percorso inclusivo, che muove da un quesito ben ponderato: che cosa resta dell’umano, a fronte dell’avanzare di un pensiero scientifico di tipo naturalistico? Proponiamo un confronto fra diverse forme del sapere, a partire dall’ipotesi che non ci sia alcun sapere che non abbia a che fare con l’umano».

Ipotesi che riguarda pure ambiti apparentemente «neutri», come la matematica e la fisica, che poco sembrano averea chefare conl’antropologia. E invece - prova a suggerire in contropiede Giuseppe Nardelli, docente della Facoltà di Scienze matematiche della Cattolica - «anche nella matematica e fisica la scintilla dell’agire umano si manifesta inmodo evidente».

I dieci incontri che caratterizzano l’anno accademico, aperti alla cittadinanza, «rappresentano un’occasione unica di approfondimento e confronto per chi si occupa di sapere» statuisce Maurizio Memo, prorettore dell’Università di Brescia.

«In definitiva - chiosa monsignor Canobbio - cercheremo di comprendere quale futuro ci aspetta».

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