Interculturalità, sfida possibile per la città

Interculturalità, sfida possibile per la città

È una sfida difficile, «per ora certamente non vinta», quella di fare di Brescia la città capofila in Italia di «un nuovo modello di interculturalità». Una sfida urbanistica, sociale, culturale, amministrativa, sulla quale il sindaco Emilio Del Bono si dice ottimista:«La nostra società è matura, il momento per provarci è questo perché la tendenziale stabilizzazione demografica degli ultimi anni ci regala un’opportunità».

«Bisogna resistere alla cultura dei lamenti»

«Bisogna resistere alla cultura dei lamenti»

Un confronto fra teologia ,filosofia e scienza. «Sintesi di un cammino che in tre anni ha fatto scoprire i valori e le ragioni delle religioni»

L’Accademia Cattolica di Brescia, per chiudere il ciclo dedicato a «Identità e soggetto nella prospettiva di un futuro dell’umano», ha invitato a confrontarsi Marco Vivaldo, filosofo dell’Università di Napoli, Giovanni Cesare Agazzi, teologo della facoltà dell’Italia settentrionale e Ornella Parolini, scienziata del Centro Ricerca della Poliambulanza.

SE LA DIFESA DI SÉ È RINUNCIA AL FUTURO

Attaccameno alla propria terra o ricerca di nuovi orizzonti? È questo il dilemma di molti giovani laureati che alla fine decidono o di rimanere nell’ambiente che li ha visti crescere o di partire per l’estero in cerca di nuove opportunità. Il dilemma però è molto più radicale e riguarda ciascuno di noi, anzi ogni popolo. Come aprirsi al diverso senza perdere la propria identità, le proprie radici?

Chi siamo, chi saremo

Chi siamo, chi saremo

Pensiero Un filosofo, una biologa e un teologo per capire dove sta andando l’uomo. È l’ultima tappa dell’anno di approfondimenti dell’Accademia Cattolica

«Cosa è l’uomo?». È la domanda che per Kant sempre si ripresenta ogni qualvolta ci interroghiamo sul sapere, la scienza e la storia. Ed è stata la domanda che ha idealmente guidato l’anno di incontri dell’Accademia Cattolica di Brescia, che si conclude sabato 21 (ore 9, via Gabriele Rosa 30) con una tavola rotonda su «Identità e soggetto nella prospettiva di un futuro dell’umano». Partecipano un filosofo (Marco Ivaldo, dell’Università di Napoli), una biologa (Ornella Parolini, del Centro di Ricerca della Poliambulanza) e un teologo (Giovanni Cesare Pagazzi, Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale). Ed è con loro che anticipiamo alcuni dei temi che saranno discussi.

La morte di Dio e dell' uomo nell' arte.

La morte di Dio e dell' uomo nell' arte.

Estetica All'Accademia cattolica confronto sulla pittura contemporanea

Tra XX e XXI secolo come è cambiata la percezione dell'umano nell'arte pittorica? Ovvero, tra il secolo delle avanguardie e quello del postmoderno? Se nel primo, il movimento pittorico ha significato una radicale astrazione da ogni rappresentazione naturalistica dell'immagine dell'uomo — basti il rimando a un quadro di Kandinskij o di Klee — perché problematica è divenuta l'identità stessa dell'umano, nel post-moderno assistiamo al ritorno del figurativo. Ma è una parvenza di riaffermazione dell'immagine naturalistica dell'uomo: il volto appare come storpiato e stravolto da un dolore quasi animale.

Per comprendere il mondo globale anche la Storia allarga lo sguardo

Per comprendere il mondo globale anche la Storia allarga lo sguardo

Conferenza del professor Agostino Giovagnoli per il ciclo di incontri di Accademia Cattolica

«Fino al 1989 gli storici, pur divisi in diverse scuole, sapevano che senso dare agli eventi del passato e del presente. Dopo la caduta del Muro di Berlino e, soprattutto, dopo l’attacco alle torri Gemelle, il divenire storico è apparso caotico e quasi senza direzione. Finché la scuola detta della "world history" non ha proposto una nuova metodologia d’analisi».