Fratelli Tutti

Fratelli Tutti

d. Giacomo Canobbio

In un mondo lacerato da contrapposizioni e da disuguaglianze ai alza ancora una volta la voce della Chiesa, che nel suo rappresentante più autorevole, Papa Francesco, indica la via per costruire una fraternità universale. A chi ritenesse che la Chiesa dovrebbe occuparsi di Dio e del Vangelo e non di questioni sociali e politiche, il Papa, citando un passaggio dell’enciclica del suo predecessore, Caritas in veritate (29 giugno 2009), fa notare che la «Chiesa ha un ruolo pubblico che non si esaurisce nelle sue attività di assistenza o di educazione, ma che si adopera per la promozione dell’uomo e della fraternità universale» (n. 276).

RILEGGERE LA PANDEMIA

RILEGGERE LA PANDEMIA

articolo pubblicato sul n. 5/2020 della Rivista Humanitas, edita da Morceliiana, Brescia.

Ognuno legge i fenomeni non semplicemente registrandoli, ma includendoli in un orizzonte di comprensione che gli è proprio. Ovvio che alcuni aspetti di questo orizzonte sono comuni: si è umani e quindi, sebbene continuiamo a portare in noi l’animalità, comprendiamo i fenomeni in forma diversa dagli altri animali. La mia lettura sarà di carattere teologico. Con ciò non si vuol dire che farà riferimento immediatamente a Dio, come se si potesse sapere che cosa Dio pensi. Piuttosto, vorrebbe essere una lettura che fa proprio l’orizzonte di comprensione che si impara dalla Bibbia, il libro che ha segnato e continua a segnare la nostra cultura.

Di fronte ai fenomeni sorgono in genere due domande: 1. Perché si è verificato? 2. Che cosa si può fare?

Costruire l’identità personale: fatiche e possibilità delle nuove Generazioni

Costruire l’identità personale: fatiche e possibilità delle nuove Generazioni

L ’Accademia Cattolica di Brescia ha intrapreso quest’anno un percorso su un tema molto complesso quanto attuale, l’identità, tenendo fermo l’approccio multidisciplinare indispensabile per tracciare almeno le sue linee principali. Anche in questa occasione la nostra Associazione Ariele Psicoterapia, che oggi presiedo, è stata onorata dall’invito a “pensare insieme”.

L’identità nascosta, la malattia come velo

L’identità nascosta, la malattia come velo

La malattia è una cartina di tornasole della nostra identità. Contribuisce allo svelamento di noi, ma soprattutto della nostra vita. A turno ci interpella tutti. Perché la malattia, banale o crudele, capita a tutti di incontrarla. E dunque è una componente ineludibile della nostra formazione umana, di ciò che siamo, una esperienza - riferimento della nostra biografia. Ci fa scoprire solitudini e rapporti interpersonali, rassegnazione e reazione, sopportazione e fiducia, diffidenza e consapevolezza.